Giustizia del Re
La Giustizia del Re ha il compito di risolvere dispute e contese tra
Principati diversi. Interviene raramente, ma quando lo fa nulla può fermare il suo operato, e giunge sempre a trovare un colpevole, o almeno qualcuno da condannare.
Viene amministrata dal Re stesso, o da un suo incaricato, e rappresenta sempre il volere della Corona, come se ad agire fosse Sua Maestà in persona. In assenza del monarca, del suo erede o di una persona esplicitamente incaricata, è la Guardia Reale di grado più alto presente ad esercitare la Giustizia del Re a sua discrezione, ricordando sempre che sarà ritenuta personalmente responsabile di ogni errore o comportamento inopportuno.
La Giustizia del Re ha anche il compito specifico di punire gli assassini; quando si verifica un
omicidio, il crimine più grave di tutti, il suo intervento è automatico e inevitabile, a meno che la questione sia totalmente interna a un Principato e il
Principe stesso si faccia carico di risolverla.
Formalmente la Giustizia del Re gode di poteri illimitati, e del diritto legale di intervenire in ogni luogo e in qualunque momento, senza bisogno del permesso o dell'approvazione dei nobili locali. In realtà sfidare un
Principe nella sua terra non è mai saggio, e molti capitani della
Guardia Reale troppo scortesi o arroganti sono finiti impiccati per aver offeso o dispiaciuto un Principe nell'esercizio delle loro funzioni. In questi casi è molto più facile che il
Re prenda le distanze dal malcapitato piuttosto che dover accusare un Principe di tradimento e muovere guerra contro di lui. Solitamente quindi le
Guardie Reali agiscono con diplomazia e tatto.
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[1] "
- ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano